Il giorno più brutto.

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Guardo l’ora e mancano dieci minuti. E dieci minuti fa ne mancavano 14. Il giorno più brutto si avvicina e diamine se lo percepisco. 

Me ne sono dimenticato una sola volta. Ho provato tanta di quella vergogna da poterci riempire una piscina ed annegarci. Ho sentito di tradire il ricordo, di aver aver saltato un impegno, mancato un gesto obbligato. Infine mi sono convinto che mi avresti detto di smetterla, di non preoccuparmi, di andare avanti.

Ora ne mancano sette, di minuti.
Sono lunghi quasi quanto i 22 anni che sono passati.

Col tempo ho capito che questo giorno mi serve per dimenticare. Concentrare tutto in 24 ore, comprimere i pensieri, il dolore e prepararmi ad un altro anno in cui sentirò la tua mancanza e comunque sarai messa da parte. Ho dovuto metterti da parte. Ho messo anche me da parte per poi ritrovarmi a fatica.

Manca un minuto. Ho tante cose da dirti e solo 24 ore in cui farlo, poi ci risentiremo fra un anno. C’è silenzio. Ciao.